
Mussolini è stato colui che, con le sue scelte disastrose, ha rovinato il nostro paese, l’Italia. Incominciamo col sottolineare che, grazie a questo signore, l’Italia sconfitta nella Seconda guerra mondiale ha visto diminuire il proprio territorio: perdendo i Dardanelli, ma anche l’Istria e zone dell’attuale Slovenia. Per lui si doveva entrare in guerra al seguito di Hitler – alias, secondo Bertrand Russell, il “cane rognoso” -, per sedere al tavolo delle trattative di pace dopo aver sacrificato – come si espresse amabilmente il genio di Predappio – qualche migliaio di soldati. Un discorso cinico e cattivo nei confronti delle famiglie che tali soldati, tali ragazzi, avrebbero dovuto sacrificare: infatti, chi di noi, sano di mente, vorrebbe sacrificare un figlio per permettere ad un megalomane come Mussolini di sedere ad un tavolo? Eppure questo egli fece, entrò in guerra dispostissimo al sacrificio altrui. E dire che il buffone di Predappio – perché è questa la definizione che si è sempre meritato -, venne messo sull’avviso dai suoi collaboratori, tra cui il noto picchiatore Balbo: l’Italia non era pronta per entrare in un grande conflitto, e probabilmente non lo sarebbe mai stata. Ma tant’è. Con la sua scellerata ed egoistica decisione, Mussolini mandò allo sbando divisioni di ragazzi, raccogliendo non qualche migliaio, bensì centinaia di migliaia di morti, e poi la sconfitta; e raccogliendo, inoltre, un risultato assolutamente imprevisto: quello di far sembrare, da quel conflitto in avanti, il soldato italiano inadeguato a combattere. Infatti, senza armi efficaci, il militare italiano sembrò quasi sempre inferiore a quello nemico durante la guerra, raccogliendo in tal modo le valutazioni spesso razziste del mondo anglosassone, per il quale solo il fante germanico era all’altezza di quello britannico (e statunitense). Ed insomma, proprio colui che parlava di superiorità della razza latina, Mussolini dico, riuscì a farla sembrare non solo, più modestamente (e realisticamente), uguale alle altre, ma inferiore. Questo fu forse il principale capolavoro lasciato ai posteri da quel genio politico inarrivabile di nome Mussolini. E dire che questo grande imbecille, questa vergogna dell’Italia, riuscì pure a lamentarsi del suo popolo, del fatto cioè che secondo lui non fosse capace di combattere: e volevo vedere, con le armi obsolete e inferiori rispetto a quelle a disposizione del nemico, armi che proprio lui, il pagliaccio di Predappio, gli aveva messo in mano! Ma il vero vigliacco era lui, dopotutto. E questa non è un’opinione, è un fatto. Pensate un po’: un attimo prima di precipitarsi sull’auto che doveva portarlo fuori dall’Italia, nell’aprile del 1945, al cieco di guerra repubblichino che gli chiedeva di rimanere a combattere coi suoi, e di non scappare da Milano al seguito dei tedeschi come un coniglio, Mussolini rispose con una scrollata di spalle. Con una scrollata di spalle! Per tale motivo si sentì dare del traditore da quello stesso coraggioso, e coerente, repubblichino cieco (perché neppure i fascisti dell’epoca erano tutti uguali, sia chiaro). Traditore e vigliacco, questo fu Mussolini: e grazie alle sue scelte stupide e avventate gli italiani vennero considerati tali, dei vigliacchi incapaci di combattere. I patiti dell’estrema destra italiana pensino bene a tale fatto prima di continuare a fare di Mussolini il loro idolo: anche nella destra estrema, infatti, anche tra i fascisti, si possono trovare ben altri personaggi che meritano considerazione molto più di Mussolini, alias il Coniglio idiota di Predappio.
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